


Nel XIX secolo, è stato dimostrato che gli adulti si rappresentano le quantità numeriche lungo una linea numerica mentale orientata da sinistra a destra, dalla quantità più piccola a quella più grande. Questo vale sia per persone destrimani che mancine.
L’effetto SNARC (Spatial Numerical Association of Response Code), definito agli inizi degli anni ‘90, è una delle prove a favore dell’esistenza della linea numerica mentale: è stato dimostrato che esiste una facilitazione a rispondere a sinistra per i numeri piccoli e a destra per numeri grandi. Gli autori hanno inoltre evidenziato che tale associazione spazio – numero è relativa: il numero 9, ad esempio, è considerato un numero “piccolo” nell’intervallo 0 – 100, e quindi sarà collocato a sinistra; invece, lo stesso numero 9 è un numero “grande” nell’intervallo 0 – 10, e quindi rappresentato a destra.
Per gli adulti con scrittura da destra a sinistra (es. arabi) la linea numerica mentale è invertita, quindi essi posizionano i numeri grandi a sinistra e quelli piccoli a destra.
Ma anche i bambini in età prescolare seguono una linea numerica per rappresentarsi le quantità, o è tutto generato solo dall’apprendimento?
Utilizzando sofisticati sistemi del tracciamento visivo nei neonati, è stato trovato che bambini di massimo 3 giorni di vita tendono a voltarsi più velocemente a sinistra quando vengono presentate quantità piccole (es. 4 pallini), e più velocemente a destra quando vengono presentate quantità maggiori (es. 12 pallini).
Questo significa che la correlazione tra spazio e quantità è innata, e che ci porta a mappare mentalmente i numeri piccoli a sinistra e quelli grandi a destra. Questa caratteristica è stata ritrovata anche in pulcini neonati, facendo ipotizzare che per questa predisposizione vi sia una base genetica antica, comune a più animali.
Tuttavia non è ancora chiaro il motivo per cui esista una correlazione spazio – numero così precisa. Alcuni autori sostengono che questa associazione possa essere generata da bias attentivi: l’asimmetria della maturazione cerebrale alla nascita vede l’emisfero destro più sviluppato e porterebbe ad iniziare ad esplorare lo spazio dal lato opposto, cioè l’emispazio di sinistra.
Questa associazione risulta comunque molto flessibile e modificabile dall’esperienza, come dimostrato dagli studi con gli adulti che trovano una correlazione tra direzione della linea numerica mentale e direzione di lettura e scrittura (come anticipato chi scrive da sinistra a destra mantiene questo orientamento, chi scrive da destra a sinistra sviluppa l’orientamento opposto).
In ogni caso la precisione con cui si riesce a posizionare un numero lungo una linea numerica mentale correla con le abilità matematiche, chi fatica a posizionarlo, invece, avrà difficoltà nel concetto di numero e nel calcolo. La linea numerica mentale e l’associazione spazio – numero hanno quindi delle basi biologiche e potrebbero essere indicatori di successive difficoltà in matematica.
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